Vittorie e Sconfitte

Vittorie e Sconfitte

Vincere o perdere.

Oggi non si parla d’altro. L’Italia è fuori dai prossimi mondiali di calcio.

Un evento definito con parole forti: dramma, apocalisse, disastro…

E adesso è partita la caccia ai colpevoli di questa “tragedia”. Sul banco degli imputati ci sono soprattutto l’allenatore Ventura, i vertici della Federazione e un gruppo di calciatori definito “viziato” e “ troppo fighetto”. 

Magari mettessimo la stessa attenzione per ogni aspetto del nostro Paese e della nostra vita…

Prendo volentieri spunto da quanto successo per fare alcune riflessioni.

Lo sport è di fatto una potente metafora della nostra vita.

Che tu sia appassionato o no, puoi trovare in ogni impresa, in ogni vittoria e perché no, anche in ogni sconfitta, interessanti spunti che puoi applicare nella tua vita, sia in ambito personale che professionale.

Nella vita di ognuno di noi si alternano infatti, “vittorie” e “sconfitte”. Traguardi raggiunti e fallimenti di progetti o idee. Momenti piacevoli ed altri di cui faremmo volentieri a meno.

La differenza che fa la differenza è tutta nell’atteggiamento mentale ed il mondo dello sport può fornirci parecchie indicazioni sul modo con cui poter affrontare la vita.

Mi piace analizzare nello specifico, l’atteggiamento mentale del campione.

 

IL CAMPIONE

Spesso, a parità di abilità tecniche, di talento e di preparazione, è proprio la mentalità a fare la differenza tra un campione ed un atleta “normale”. Tra un vincente “seriale” ed un perdente. Il mondo dello sport è pieno di storie di talenti speciali che si sono persi per la loro fragilità mentale, o di atleti normali che hanno fatto della testa il primo alleato per la propria carriera di vincenti. 

Si è campioni prima nella testa e poi nei muscoli. I nostri comportamenti partono dal nostro modo di pensare.

Un campione pensa da campione.

Un campione crede fortemente di poter raggiungere ogni traguardo e si impegna con tutto se stesso per potercela fare. Non risparmia nemmeno una goccia di sudore. Ha in mente solo una cosa: il suo obiettivo. Non si ferma di fronte a nessun problema, ostacolo, imprevisto o difficoltà. Il suo obiettivo è quello di dare sempre il massimo. I campioni non si accontentano di arrivare secondi. In testa hanno una sola possibilità. Vincere. Ottenere quello che vogliono lottando con tutte le forze.

Un campione vero, pur nella consapevolezza delle proprie potenzialità, resta umile e si impegna ogni giorno per migliorare. E dopo ogni performance, a prescindere dal risultato ottenuto, si rimette subito al lavoro per migliorare ancora. 

Di solito il campione vero è il primo ad arrivare all’allenamento e l’ultimo ad andare via. Lavora ogni giorno con costanza per potenziare i suoi punti di forza e migliorare i suoi aspetti più carenti.

Come è possibile? E’ una dote innata o si può allenare la mente a pensare da campioni?

Possiamo riuscire anche noi a mantener alta la motivazione nonostante le difficoltà che incontriamo tutti i giorni?

IL FATTO

Partiamo da un punto. Sbagliare, perdere, fallire è non solo normale ma anche inevitabile. Quante volte un bimbo cade a terra mentre goffamente impara a camminare? Non possiamo diventare eccellenti senza aver prima commesso degli errori. 

Tutti conoscono  frasi come questa: 

La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta. 
(Confucio)

Penso che questa sia tra le principali abilità da insegnare ai nostri bambini. Non banalità come “l’importante è partecipare” o idee come “vincere sempre,  ad ogni costo”.

Intendiamoci, sono entrambi concetti, per certi versi, condivisibili. Ma il punto su cui insisterei di più è proprio quello di allenare la mente a pensare in maniera più utile. E non è mai troppo tardi per iniziare a pensare così.

 

Hai perso? Hai sbagliato qualcosa? Hai fallito un obiettivo? Giuste le emozioni come rabbia, delusione, tristezza ecc.

Vivile a pieno e fanne tesoro. Poi poniti domande come queste:

 

  • Cosa ho imparato da questa situazione?

  • Cosa posso fare di diverso per evitare che si ripeta ancora?

  • Come posso migliorare le mie performance?

  • Su quali aspetti ho bisogno di lavorare?

Domande così stimolano il cervello a pensare in maniera diversa.

Così pensano i campioni. Sono costantemente alla ricerca delle soluzioni. Cercano continuamente di imparare, di migliorare e non sprecano energie per recriminare, per scaricare colpe su altri, per trovare scuse o per lamentarsi della sfortuna, dell’arbitro, del tempo o di chi sa che.

Una persona che pensa così è sempre una persona vincente. Una azienda che pensa così sarà sempre una azienda vincete. Un Paese che pensa così, sarà sempre un Paese vincente.

Non cercare scuse

“Abbiamo perso per colpa dell’arbitro” .“Loro si sono chiusi troppo in difesa e non ci hanno permesso di giocare”. “Siamo stati sfortunati con quella deviazione”.

Tutte dichiarazioni ascoltate dopo l’eliminazione degli azzurri di Ventura. E adesso tutti ad invocare soluzioni, ricette, a cercare colpevoli con cui prendersela. 

Prendiamoci le nostre responsabilità. Prendiamo spunto dai campioni e da chi nella vita ottiene risultati. Impariamo qualcosa da chi è più bravo di noi.

Purtroppo noi siamo abituati a piangerci addosso e a ritenere che ci sia sempre una causa “esterna” per tutto quello che ci accade. E’ una mentalità diffusa. Nel calcio come nella politica, nella situazione generale del Paese e in quella individuale delle nostre famiglie.

Ad essere sconfitta non è stata l’Italia di Ventura, ma la mentalità tipica che impedisce a questo Paese (ed a molti di noi) di spiccare il volo e essere davvero eccellenti e vincenti.

Rimbocchiamoci le maniche e iniziamo a lavorare davvero per costruire i risultati e la vita che abbiamo sempre sognato. Ognuno è il solo responsabile del proprio destino. Nel bene come nel male. Quando capiremo questo inizieremo davvero a riprendere il controllo della nostra vita.

 

Campioni si nasce o si diventa? 

Qualcuno crede che “campioni si nasce”. Non so se questo sia vero. Sicuramente alcune persone hanno talenti particolarmente sviluppati per svolgere in maniera eccellente il proprio lavoro. Talenti innati sono sempre esistiti ed esisteranno sempre. Io però credo fortemente che con l’impegno, la grinta, la determinazione ognuno possa migliorare sensibilmente i propri risultati. La mentalità del campione si può sviluppare e può aiutare a raggiungere qualsiasi obiettivo. 

Facciamo tesoro di questa sconfitta (e delle nostre sconfitte e fallimenti…) e rialziamoci in fretta più forti di prima.

E’ la vita. O scegli di essere pensare da campione o verrai travolto da tutto ciò che ti capita.

 

© 2017 GIOVANNI ANNUNZIATA

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