In un mondo sempre più frenetico e individualista, la tradizione dei pasti condivisi sembra sbiadire, sostituita da pranzi veloci e cene solitarie davanti all’ultima serie TV. Tuttavia, recenti studi sottolineano l’importanza della convivialità per il benessere, la gestione dello stress e il miglioramento della qualità della vita.
Tutti abbiamo qualche ricordo di pranzi e cene passati in famiglia. Che si tratti di eventi speciali, del tradizionale pranzo della domenica, o della rassicurante routine quotidiana, è innegabile che la tavola ha sempre ricoperto un ruolo centrale nella nostra esistenza.
Le Emozioni e il Benessere della Condivisione
Con l’arrivo dell’estate, si presenta l’opportunità di riscoprire il valore del pasto condiviso, soprattutto all’aperto. Il pasto non è “solo” nutrimento. E’ un prezioso momento di incontro e condivisione che rafforza i legami sociali e contribuisce al benessere mentale e fisico. Studi scientifici confermano che la convivialità riduce lo stress, migliora l’umore e favorisce la longevità. Detto in parole semplici, mangiare in compagnia, di amici o in famiglia, fa bene.
Un’indagine dell’Università del Minnesota, pubblicata su Family, System and Health, ha analizzato le abitudini alimentari in Italia, Germania e Stati Uniti. I risultati mostrano che chi mangia in compagnia è meno stressato e ha un umore migliore per il resto della giornata. Questi benefici sono sostenuti anche da uno studio italiano pubblicato su Nutrition Research, che evidenzia come la condivisione dei pasti sia associata a una minore prevalenza di malattie croniche e a un maggiore benessere psicologico.
La Dieta Mediterranea e i Benefici della Convivialità
Elisabetta Bernardi, nutrizionista dell’Università di Bari, e Francesco Visioli, professore associato di Nutrizione umana all’Università di Padova, hanno esaminato i benefici meno noti della Dieta Mediterranea. Il loro studio rivela che la convivialità e la commensalità possono infondere buonumore, ridurre il rischio di cancro e depressione e quindi allungare la vita. Il rilascio di sostanze neurochimiche come ossitocina e endorfine durante i pasti condivisi è alla base di questi effetti positivi. In pratica l’analisi delle risposte infiammatorie, dei livelli di pressione sanguigna, della frequenza cardiaca e dei livelli di cortisolo (il così detto ormone dello stress) evidenziano una relazione diretta tra felicità, salute e longevità.
Condividere i pasti può anche rivelarsi una strategia efficace per la gestione della depressione. Diverse ricerche hanno infatti evidenziato che i pasti condivisi riducono significativamente i sintomi depressivi. Inoltre, l’aderenza alla Dieta Mediterranea è collegata a un rischio inferiore del 29% di mortalità per tutte le cause e del 28% di mortalità per cancro e malattie cardiovascolari, grazie non solo all’alimentazione equilibrata, ma anche all’importanza dell’attività fisica, del riposo, delle abitudini sociali e della convivialità che questa dieta promuove.
Un Modello da Riscoprire
Viviamo sempre più di corsa, siamo sempre distratti da uno schermo, che sia lo smartphone, la TV o un tablet, sempre nervosi e intolleranti abbiamo perso del tutto o quasi la capacità (e spesso la voglia) di passare del tempo insieme a tavola. Oggi, fin da piccoli ai bimbi viene dato il tablet, così non rompono le… ehm... non fanno capricci. Stiamo perdendo un prezioso alleato del nostro benessere.
La dieta mediterranea è spesso sostituita da snack, merendine, cibi precotti, spuntini veloci… eppure è’ universalmente noto, ad esempio, che i bambini che crescono con genitori abituati al consumo di frutta e verdura saranno più propensi a inserire questi alimenti nella loro dieta quotidiana e che, i bambini che mangiano in famiglia e consumano pasti in armonia, hanno un rischio minore di sovrappeso e ansia. Elisabetta Bernardi sottolinea l’importanza di trovare il tempo per i pasti in comune, evidenziando che i benefici della convivialità sono innegabili.
Magiare: istruzioni per l’uso 😀
L’importanza dell’alimentazione nella salute e nel trattamento delle malattie è nota praticamente da sempre. Circa 2400 anni fa Ippocrate, vero e proprio padre della medicina, affermava con grande saggezza:
“Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”
…ma troppo spesso ce ne dimentichiamo.
Cerca di fare in modo che la “pausa pranzo” sia davvero una pausa. Fermati e dedicati al tuo pranzo. Non continuare a lavorare al PC o a guardare il telefono, goditi il tuo pasto. Prediligi cibi freschi e di stagione. Mangia lentamente e mastica bene (la prima digestione avviene in bocca…) Riduci il consumo di cibi precotti o lavorati industrialmente, e riscopri il piacere della sana cucina tradizionale. Essendo cambiato il nostro stile di vita – di fatto, molto più sedentario di quello dei nostri antenati – non dobbiamo esagerare con le quantità ma non è necessario privarsi di nulla, fatto salvo condizioni patologiche. In ogni caso non basarti su consigli di amici e parenti o sulle informazioni reperite in rete ma rivolgiti ad un qualificato professionista. E ricorda che una sana compagnia a tavola è uno dei migliori rimedi a molti problemi quotidiani… 😉
Conclusioni
In breve ti ribadisco il concetto. In un’epoca in cui mangiare da soli davanti al computer è diventata un’abitudine diffusa, è essenziale riscoprire il valore della convivialità. I pasti condivisi non solo migliorano la qualità della vita e la gestione dello stress, ma rafforzano anche i legami sociali, promuovendo il benessere psicologico e fisico. Ritroviamo il piacere di stare insieme a tavola e lasciamo che la convivialità diventi parte integrante della nostra vita quotidiana.
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