Lo stress nelle nostre città ha ormai raggiunto dei livelli di guardia. Siamo solo all’inizio dell’anno lavorativo, da poco rientrati dalle vacanze, e già la situazione è preoccupante.
Vero è che i politici continuano a parlare del nulla, mentre l’economia langue, molte persone fanno fatica ad arrivare a fine mese e la qualità della vita peggiora sempre di più.
Vero è che TV e giornali continuano a bombardarci di notizie tragiche dando il loro contrito ad un ulteriore accumulo di ansia, tensione e nervosismo.
Ed è proprio per questo che penso che, ora più che mai, spetta a noi fare qualcosa per cambiare.
IL FATTO
Qualche giorno fa, mentre ero in un bar ero in centro a Roma, ho assistito ad una scena che mi ha fatto molto pensare. Accanto a me, c’era una ragazza davvero molto carina. Avrà avuto meno di trent’anni. Elegante e distinta, dava l’aria di essere un avvocato, un architetto o chissà che.
Stavo ancora sorseggiando il mio caffè quando lei, salutando educatamente i ragazzi dal bar va via.
Pochissimi istanti dopo, sento un clacson suonare insistentemente.
Il tempo di pagare ed esco anche io. Saranno passati 2-3 minuti al massimo. La vedo subito. Fuori dalla sua auto, con il volto tirato, continuare a premere incessantemente sul clacson.
Nel frattempo una giovane donna, con due bimbi che le davano una mano ed una signora anziana sotto al braccio, si avvicina lentamente scusandosi. Era lei, con la sua auto, ad aver bloccato la ragazza.
Ed è allora che è scoppiato l’inferno. Credimi, non avevo mai visto una scena simile. Urla, parolacce, bestemmie… Il bel viso che avevo notato al bar pochi minuti prima, era adesso letteralmente sfigurato. Le vene pulsavano forte; gli occhi sembravano quasi uscire dalle orbite. Il tutto, per un’attesa di non più di qualche minuto.
Incurante dei bambini e dei passanti, la ragazza sembrava accecata dalla rabbia.
E’ questa la vita che vogliamo?
Quello scatto è decisamente dovuto ad un accumulo di stress non scaricato. Quel piccolo contrattempo è stata solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso pieno all’inverosimile.
Siamo tutti a rischio esplosione. O facciamo davvero qualcosa per scaricare le tensioni e lo stress o prima o poi queste si manifestano con irruenza.
Lo stress non perdona. Colpisce la mente, il corpo, e l’anima. Rovina le relazioni, la salute, la serenità e la produttività.
Qui non si tratta di diventare super esperti di meditazione, o di chissà quale altra disciplina orientale.
Qui occorre rivedere in toto il nostro stile di vita, il modo di pensare e di agire.
L’idea di un mondo iper competitivo ed iper produttivo si sta rivelando decisamente folle.
Forse è il caso di iniziare a pensare di più alla cooperazione tra le persone e tra le imprese; forse è il caso che si esca dalla logica del massimo profitto; forse è il caso di pensare di più alla qualità dei prodotti che non alla quantità; forse è il caso che ognuno di noi ricominci a dare importanza ai veri valori della vita e non a quelli imposti dai mass media o da chissà chi.
LA SCELTA
Siamo noi, con le nostre scelte, a poter cambiare le cose. Abbiamo un potere enorme. Possiamo influenzare le decisioni di politici, delle banche e delle aziende. Possiamo fare una rivoluzione pacifica e riprenderci le nostre vite.
Possiamo scegliere come vestirci e cosa mangiare; possiamo acquistare prodotti locali a KM zero; possiamo scegliere di non guardare la TV, possiamo sfiduciare i nostri politici, possiamo rispettare l’ambiente ed il prossimo, possiamo prenderci cura di noi stessi.
Non è facile, questo è sicuro. Diamoci forza l’un l’altro e costruiamolo insieme, giorno dopo giorno, un mondo migliore.
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