La Curiosità di un Bambino, l’Atteggiamento di un Maestro
Paolo Coelho, nel suo bel libro “Monte Cinque”, afferma che “un bambino può insegnare sempre tre cose a un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera”. C’è davvero molto da imparare dai bambini, specialmente dai più piccoli.
A me ha sempre colpito una cosa: la curiosità.
Hai mai osservato un bambino mentre esplora il mondo? Ogni piccolo gesto è carico di meraviglia e curiosità. Sono letteralmente “affamati di conoscenza” e desiderosi di sperimentare ogni cosa possibile.
Di fatto, anche per noi, la vita può essere una continua scoperta, e il segreto per viverla appieno potrebbe essere proprio quello di approcciarsi ad ogni momento con la stessa attitudine di un bambino.
C’è un concetto Zen rende bene l’idea di questo approccio: lo Shoshin, ovvero “la mente del principiante”.
Pensaci: affrontare ogni situazione senza filtri, pregiudizi e condizionamenti, come se fosse la prima volta che viviamo quell’esperienza.
L’esperienza è utile, senza dubbio. L’importante è non farla diventare la nostra prigione considerando la nostra realtà come l’unica delle realtà possibili da considerare.
La Perdita della Curiosità: Un Male Silenzioso
Nel caos della vita quotidiana, tra impegni e responsabilità, la nostra curiosità tende a svanire. Ci precipitiamo da una cosa all’altra, talvolta senza nemmeno fermarci a percepire il presente. E’ come se fossimo assuefatti agli stimoli che ci circondano. Questo blocco mentale ci porta a comportarci, anche a livello inconscio, come se sapessimo già tutto. Ed è proprio in questo atteggiamento che risiede la nostra limitazione.
La convinzione che “non c’è nulla di nuovo da imparare” ci impedisce di crescere e di affrontare la vita con uno stato d’animo più funzionale al nostro benessere.
Finisce che smettiamo di osservare, di ascoltare e, cosa ancora più grave, di emozionarci. Smettiamo di pensare, di provare nuove strade, di rischiare, sperimentare, o anche di immaginare che esista qualcosa oltre il nostro mondo, che esistano interpretazioni differenti della realtà o modi nuovi per affrontare le cose.
La cosa triste è che, nell’epoca del “tutto e subito” in cui viviamo, spesso anche i bambini finiscono con lo spegnere la loro innata voglia di scoprire il mondo.
Effetti sullo stress:
Quando smettiamo di nutrire la nostra curiosità, il cervello diventa statico, riducendo la nostra capacità di adattamento. I problemi tendono ad apparire insormontabili e alla lunga si genera una senso di insoddisfazione e inquietudine. Aumentano i livelli di stress perché, di fatto, la curiosità è un motore che alimenta il nostro benessere psicologico, stimolando l’apprendimento, la crescita e la capacità di affrontare al meglio ogni cosa.
Il Potere di Shoshin: Guardare con Occhi Nuovi
Lo Shoshin ci invita a guardare ogni cosa come se fosse la prima volta, ad approcciarci alla vita senza pregiudizi o aspettative. Che si tratti di un incontro con una persona, di una sfida sul lavoro o di una semplice passeggiata, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. La sfida è essere pronti a farlo.
Quando lasciamo andare il “so già tutto” e accogliamo ogni situazione con curiosità, ci apriamo a nuove possibilità, nuove emozioni, nuove esperienze. Così si cresce, così si migliora, così si riempie di significato la nostra esistenza
Ora tocca a te
- Condividi nei commenti una situazione in cui ti sei rimasto positivamente sorpreso guardando il mondo con occhi nuovi
- Diffondi l’articolo con chi potrebbe trarre beneficio dalla curiosità e da queste riflessioni
Ti auguro il meglio! Un abbraccio di luce! ❤️
COPYRIGHT © GIOVANNI ANNUNZIATA